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La nostra storia

L'Istituto Comprensivo XX Villa Fleurent è situato in Via Calata Capodichino 211/A, nel quartiere di San Carlo all'Arena di Napoli. 
L’edificio che lo ospita è di nuova costruzione e ben tenuto, dispone di ampi spazi esterni ed interni ed ha anche una bellissima sala teatro.
Considerato da molti una bella realtà del nostro quartiere, l'istituto è situato su una collinetta panoramica che comporta un accesso in salita, ma a dire di chi lo frequenta...ne vale la pena!
Villa Fleurent originariamente era una casa della salute, un cosiddetto “manicomio” privato costituito da vari padiglioni.
Dove attualmente sono presenti il parco Mazzini e il parco Sirio c’era il parco di Villa Fleurent, con giardini molto curati dove i malati avevano accesso per passeggiate all’aria aperta. 
Ne faceva parte anche un allevamento di bestiame (cosiddetta vaccheria), che produceva il latte fresco per gli ammalati, fontane sparse per tutto il parco e una piccola cascata.
La storia di Villa Fleurent risale agli inizi del 1800. Infatti a partire dal 1820, nell’ambito della psichiatria pratica avvenne qualcosa di rilevante: iniziarono a sorgere cliniche private che cercarono di rispondere al meglio alla domanda dei ceti borghesi, preoccupati del marchio di diversità che il ricovero nelle sedi aversane (dove erano ubicati i primi manicomi pubblici) inevitabilmente comportava.
Sarà così il dottor Giuseppe Santoro ad aprire nel 1825 a Miano, e sulla via principale di Aversa, la prima “pazzeria” privata del Mezzogiorno, tutt’ora esistente. Pietro Fleurent, ex portiere della Casa della Maddalena, ottenne nell’Agosto del 1833 il permesso per un’altra casa privata ai Ponti Rossi. In cerca di un ambiente più ampio, Pietro Fleurent spostò la Casa sanitaria sulla collina di Capodichino, in quello che era l’Ospizio di convalescenza degli ex Carmelitani, chiamandola “Villa Fleurent”.
Nel tempo molti personaggi noti del periodo furono ospiti dell’istituto, non solo per i servizi offerti considerati di lusso, ma anche perché si offriva ai pazienti di sfuggire al rigido “esame dei folli”, che secondo il Regolamento del 1826 doveva essere eseguito dai medici del “Real Morotrofio” di Aversa.
Durante la riunificazione dell’Italia da parte dell’esercito di Garibaldi, un padiglione di Villa Fleurent fu dedicato alla cura dei feriti dell’esercito dei Mille. Nel 1960, in occasione di un focolaio di epidemia di vaiolo, Villa Fleurent fu impiegata come sezione per sole donne con problemi psichici. 
Attualmente non si riesce a percepire la bellezza di una volta e ai bambini è stata negata la possibilità di avere degli spazi per giocare all’aperto. 
L'istituto si è fatto promotore di questa esigenza e più volte ha chiesto alle autorità la possibilità di poter usufruire degli spazi verdi presenti nell’ex Ospedale Psichiatrico “Leonardo Bianchi”, il quale fortunatamente è riuscito a sfuggire all’urbanizzazione del nostro quartiere, mantenendo intatti gli spazi verdi che lo circondano. 
L'istituto Villa Fleurent non si occupa solo dell’istruzione prettamente nozionistica degli alunni, ma grazie alla sensibilità e alla professionalità del Dirigente scolastico ed al corpo docente, è costantemente impegnato nell’educazione e nella crescita morale e civile dei bambini di Capodichino. Avere una realtà positiva nel nostro quartiere quale è Villa Fleurent, ci induce a non disperdere fra il rumore delle negatività, le positività nascoste e silenziose.

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